Padre Justin Popovic (1894-1979)
110 anni dalla sua nascita


Dal discorso del vescovo Atanasije Jevtić, nella trapeza del Sacro Monastero di Vatopedi, il 19 aprile 2004.

 

 

In Serbia attendiamo l’inserimento di padre Justin nell’Agiologio[1] della Chiesa. Inoltre esistono già, e si cantano, l’apolitikio, il kondakio e due doxastica, il che dimostra il suo riconoscimento come santo, nella coscienza del corpo della Chiesa.

 

Il p. Justin è un uomo che Dio ha regalato al nostro tempo, per ricordarci che Dio si è fatto uomo per rendere l’uomo Dio. Sottolineava moltissimo l’importanza che ha l’uomo, soprattutto a causa dell’importanza attribuita all’uomo dal Teantropo Gesù Cristo. Diceva che è cosa grande quando l’uomo diventa vero uomo, l’immagine di Dio. Poi, con la grazia del Santo Spirito diventa Dio per grazia. È questo il messaggio di p. Justin, un messaggio patristico che risale ai primi tempi cristiani. Oggi però quel messaggio ha un particolare interesse, in quanto si mette in dubbio l’esistenza di Dio mentre gli uomini ritengono che Dio si trovi lontano o non esista, dando così un’importanza primaria all’uomo e alla sua vita terrena.

 

Il p. Justin diceva che ‘anche noi stiamo lottando per l’uomo, ma per quale uomo? Per quello che verrà mangiato dai vermi? Il miserabile, il peccatore, il malfattore, per colui che è la caricatura dell’uomo e la morte è la sua ultima parola? Questo non è l’uomo’. Ha lottato per il vero uomo, avendo sempre in mente che Cristo si è fatto uomo per la salvezza degli uomini. Per questo la sua confessione per l’Antropologia Cristocentrica nell’Ortodossia è intensa come d’altronde nella nostra fede tutto è Cristocentrico. Tutto nella Chiesa, la pastorale, l’interpretazione della Sacra Scrittura, la dogmatica, la morale, l’ascetica, la vita monastica, in tutto ciò che tocchiamo ovunque c’è Cristo. Il grande mistero di Dio copre tutto e spiega tutto.

 

In tutto questo p. Justin sta effettivamente all’altezza dei grandi Padri, usando contemporaneamente un linguaggio moderno. ‘Noi ortodossi’, diceva,‘non possiamo fare santi, è Dio che li fa. Noi stiamo soltanto cominciando a celebrarli, e a chiedere la loro benedizione. Dovete sapere quanta umiltà avevano gli Ierondes[2] nei confronti dei padri’. ‘Inoltre’, diceva, ‘persino San Saba di Serbia, il grande monaco atonita di Vatopedi e di Chilandari[3], il futuro Arcivescovo di Serbia, non si può paragonare ai Grandi Padri.

 

Amava i suoi fratelli Greci, li rispettava e diceva che «se un Greco si rialza allora dal suo intimo parlano sette Concili Ecumenici». Quando tradusse e completò tutti i volumi delle vite dei santi, non poteva pubblicare la sua opera a causa del regime comunista. Gli fu chiesto di preparare una sintesi del suo lavoro, che non recasse il suo nome.

 

Egli rifiutò, dicendo: «Non lo faccio, non voglio sminuire né le vite dei santi, né il mio nome. Il mondo non deve pensare che si tratta di favole scritte da alcuni devoti. Sono un docente universitario, Dottore ad Atene, voglio il mio nome perché non si umilino né le vite dei santi né la mia testimonianza su queste cose». Grazie a Dio è giunto il momento che il lavoro venga pubblicato.

 

Il p. Justin credeva molto nella potenza di Tutti i Santi. Chiesa significa il Cristo con i Suoi santi. In questo modo, prendiamo anche noi forza da questo incontro, da questa celebrazione, della Chiesa dei Primogeniti nei Cieli, quando combattiamo e portiamo avanti la nostra lotta umana. Qualsiasi ortodosso in qualsiasi posizione si trovi, ha con sé la nube dei Martiri, l’assemblea degli Apostoli e dei Profeti. Evidenziava in particolare l’«insieme a tutti i santi» dell’Apostolo Paolo.
 

Diceva che non sappiamo in che modo i santi partecipano alla nostra vita e ci aiutano. Noi crediamo che siamo senza il loro aiuto, ma non sappiamo quanto più il cielo è coinvolto sulla terra. Ad esempio, una pianta di basilico, per crescere ha bisogno di tutto il cielo (e quanto di più l’anima umana). Il più grande mistero è questo. Un fiore per crescere ha bisogno di sole, di calore, di umidità, d’aria, d’acqua, della terra, ecc. Tuttavia non sappiamo ciò che partecipa in un fiore. Immaginatevi dunque di che cosa avrà bisogno l’uomo.

 

Il p. Justin viveva in dimensioni sovracelesti, si addormentò nella pace del Signore ed è onorato da tutti, con la testimonianza di una moltitudine di miracoli.


Traduzione a cura di © Tradizione Cristiana
maggio 2009

 

[1] L’Agiologio è l’elenco dei Santi canonizzati da una Chiesa.

[2] Anziani, i padri spirituali.

[3] Monasteri del Monte Athos.

 

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