L’INIZIO DELLA SALVEZZA E DELLA RISURREZIONE

 

Omelia del padre Justin Popovic[1]

 

 

 

            Ecco due feste, l’Annunciazione e la Domenica delle Palme, le quali ci spiegano chi siamo e che cosa siamo. Ed esse spiegano cosa è l’uomo, chi è l’uomo e perché è uomo in questo mondo. Il Signore è venuto su questa terra, per quale motivo? Non per ragioni di poco conto, ma per trasformare la morte in un sonno. Tenete ben presente questo fatto. La domenica delle Palme, che oggi festeggiamo, ci dimostra che realmente il Signore trasformò la morte in un sonno. In un sonno dal quale egli risveglia ogni uomo come dal sonno normale.

         Di che si tratta? Quale potenza è venuta in questo mondo? È venuto Dio in persona – è l’unica risposta. Infatti oggi abbiamo appreso dall’Evangelo che Lazzaro, che Egli aveva risuscitato dai morti, era a tavola e che la folla si era raccolta per vedere colui che il Signore aveva risuscitato dalla morte come da un sonno. Giacché quando gli annunciarono che Lazzaro era malato e che poi era morto, il Salvatore rispose ai suoi discepoli: “Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma andate e svegliatelo” – ed i discepoli presi da stupore si chiedevano: “Se si è addormentato, si sveglia dal sonno”. Ed allora il Signore disse loro: “No, il nostro amico Lazzaro è morto”. Che c’è da aspettarsi da ciò? Gli uomini davanti alla morte sono impotenti come una zanzara o una cimice. Di che andate superbi voi uomini? Delle vostre ricchezze? della scienza? della filosofia? della cultura? Ma tutto ciò è letame! Tu ed io siamo schiavi della morte! Ed ogni uomo è schiavo della paura, della morte. Si può essere lieti di essere uomini in questa vita? No! L’uomo che seriamente si rende conto di sé, quando guarda la morte e la considera quale ultima stazione della sua vita, non ha nessuna ragione di rallegrarsi di essere su questa terra. Tutti i piaceri sono una menzogna, se la morte è l’ultima stazione nella mia e nella tua vita.

         Ecco, il Salvatore è venuto in verità e le sorelle di Lazzaro lo prevengono e gli dicono: “Ormai puzza, Signoer; non andare alla sua tomba”. Ma il Salvatore rispose: “Forse che non vi ho detto ‘Se credete, tutto è possibile a chi crede?’ Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morrà, vivrà”. E vennero alla tomba. La sorella, in preda all’angoscia, ripete: “Signore, già puzza. Perché vuoi che si apra la tomba?”. Tuttavia il suo ordine fu eseguito, la tomba fu aperta ed il Salvatore gridò: “Lazzaro, esci!”. Ed uscì il morto, tutto avvolto nelle bende sepolcrali. E Lazzaro, il quale quattro giorni era stato nella tomba e quattro giorni era stato nell’altro mondo, ritornò di nuovo nel suo corpo. Perché? Per dimostrare che, per la potenza e la forza di Gesù Cristo, la morte è un sonno per il Signore. Giacché egli è venuto sulla terra per allontanare da noi il tormento e l’orrore della morte e per salvarci da essa. Questa vittoria nessun altro ce l’ha potuta concedere. Nessun altro la potrebbe dare a noi uomini neppure oggi. Oh! Quanti salvatori del mondo ci sono in tutti i continenti; chi non si presenta come salvatore del mondo? Chi non promette il cielo sulla terra – ed invece hanno creato l’inferno.

         Avete appreso dall’Evangelo come i nemici di Cristo volevano uccidere non solo Lui, ma anche Lazzaro, testimone della resurrezione. Il popolo lo vede, se ne meraviglia e si chiede: “Ecco, noi siamo testimoni. Ieri egli l’ha fatto uscire dalla tomba e l’ha fatto risorgere”. Che cosa è tutto questo? Vogliono uccidere anche Lazzaro, uccidere il testimone. Ma questo accade incessantemente nella Chiesa da duemila anni a questa parte. I nemici della Croce, i nemici del Signore cercano in ogni modo di allontanare dal mondo tutti i testimoni, tutti i Lazzaro, perché non testimonino. Ma, dove cancellerete le testimonianze di San Basilio di Ostrog, di San Prohor Pcinski, di Santo Stefano di Decani, di San Naumi di Oclurido? Incessantemente si compiono, là dove sono sepolti, miracoli degni dell’Evangelo, che testimoniano la potenza del Cristo Risorto, che trasforma la morte in un sonno, che trasforma la malattia in salute.

         Sì, il Signore con la sua resurrezione ha aperto a tutti noi uomini la via che porta alla resurrezione dalla morte ed alla vittoria sulla morte. Perciò oggi cantiamo il glorioso tropario: “Annunciando la comune resurrezione”, che esprime la certezza che il Signore prima delle sue sofferenze ha dimostrato che tutti gli uomini risorgeranno dopo che Lui sarà risorto ed ha assicurato la resurrezione ad ogni essere umano. Sì, questa è l’unica forza che attrae al Signore Gesù. Fratelli miei, senza Cristo, a nessuno di noi è di aiuto né la ricchezza, né la scienza, né la filosofia, né la cultura: tutto ciò è transitorio. E che cosa Egli offre a te e a me? La vita eterna, l’eterna verità, l’eterna giustizia, l’eterno amore, ciò che nessuno può offrire. Egli lo offre da secoli tramite la Chiesa, e per tale motivo essa è indistruttibile. Non si tratta del fatto che un certo archimandrita Justin la difende, oppure un gran numero di sacerdoti, ma della realtà che la Chiesa di Cristo è lo stesso Signore Gesù Cristo, che Lui, Dio immortale, nessuno può uccidere, né ferire. E noi, suoi testimoni, mandino pure cento volte a morte – tutto ciò per noi è un sonno, dal quale il Signore sveglia quando vuole. Perciò non temiamo la morte. Perciò andiamo alla morte come ad una vittoria. San Gregorio Nisseno afferma: “Voi, nostri nemici, con che cosa ci cacciate? Con la morte? Ma, sappiate che la nostra vittoria è la morte per Gesù Cristo. Quando moriamo, vinciamo. Morendo per Lui noi vinciamo tutti voi. E non abbiamo paura: davanti a noi è aperto il Regno dei Cieli, davanti a noi si apre la vita eterna, l’eterna verità. L’eterna giustizia. Che cosa mi faranno gli uomini?”.

         Sì, l’odierno Buon annuncio s’è realmente realizzato: Dio s’è fatto uomo per riempire l’uomo di Dio e di tutto ciò che è divino. In un meraviglioso inno della chiesa si legge: “Dio è divenuto uomo, perché l’uomo diventasse Dio”. Il che significa che il Signore è venuto in questo mondo come vero Dio, ed è vissuto su questa terra trentatré anni e mezzo per mostrarci quale deve essere la vita dell’uomo in questo mondo. Infatti, non lo dimentichiamo, è l’unico Uomo perfetto e senza peccato. Quale fu la sua vita, tale dev’essere quella di ogni cristiano, di ogni suo seguace. Cioè dobbiamo affaticarci e soffrire per seguire i suoi passi e vivere la sua vita.

         Sì, quello di oggi è un lieto annuncio, pronunciato dal Santo Arcangelo Gabriele alla Santissima Vergine: Ella genererà un Figlio, concepito dal Santo Spirito, ed Egli salverà gli uomini dal peccato, cioè dalla morte. Poiché, chi ha introdotto la morte in questo mondo? Il peccato. L’uomo, purtroppo, ha avuto in questo mondo il compito vergognoso d’introdurvi il peccato, la morte e il demonio. Un’opera simile non è stata compiuta né dalle tigri, né dalle volpi; ma dall’uomo. E perciò l’uomo è una creatura vergognosa di fronte a tutti gli animali, alle piante ed agli uccelli. Si vergogni e chieda perdono ad ogni uccello per aver portato la morte in questo mondo, e l’ha portata agli uccelli, agli animali ed alle piante. Allora tutto si corrompe e muore? Sino alla resurrezione dei morti. Quando il Signore avrà giudicato il mondo ed invece della vecchia terra ci avrà dato una nuova terra, quando tutto sarà immortale in essa. Non lo possiamo né siamo in grado di concepirlo, ma questa è il Buon Annuncio del Cristo. Buon Annuncio: Annunciazione!

         Noi cristiani, non consideriamo solo la morte come un sonno, ma anche il peccato lo consideriamo un sonno. Non c’è peccato, neppure il più terribile ed il più spaventoso, che il Cristiano non possa allontanare da sé con la fede in Cristo, da cui non possa liberarsi. Così pure, il Signore onnipotente, ha concesso a noi che per mezzo suo e nella sua Chiesa, il diavolo diventi sonno. Così possiamo con la forza del Signore vincere il diavolo in tutte le sue posizioni. Noi ci armiamo di Cristo, come dice San Paolo, ci armiamo dell’armatura di Dio e con essa vinciamo il demonio su tutti i campi di battaglia. E quale è questa nostra arma? La fede in Cristo, che si è incarnato che, pur essendo Dio, s’è fatto uomo, è vissuto sulla terra ed ha salvato gli uomini dal peccato, dalla morte e dal diavolo con la sua Resurrezione, le sue sofferenze, con la Trasfigurazione, con l’Ascensione. Cioè ha offerto loro la salvezza. A nessuno il Salvatore impone la salvezza, non costringe nessuno a seguirlo: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, che venga”, dice il Signore.

         Così, noi Cristiani abbiamo in noi stessi ed attorno a noi stessi nella Chiesa un gran numero di testimoni, i quali chiaramente ed incessantemente proclamano: “Sì, il Cristo, che ha fondato la Chiesa e che ci ha dato i santi Misteri e le sante virtù, ha trasformato il peccato in un sonno e la morte in un sonno, il diavolo in un sonno, per cui noi con l’aiuto suo vinceremo tutte quelle forze e fino ad un tempo terribili, che tenevano sotto il loro dominio tutto il mondo”.

         E così, le due buone notizie odierne, l’Annunciazione e la domenica delle Palme, esprimono tutto il mistero della vita umana e il fine unico della nostra esistenza: per qual motivo esistiamo e per qual ragione dobbiamo vivere. Per la vita eterna, per la vittoria sulla morte per assicurarci la vita eterna. In qual modo? Vivendo secondo l’eterna Verità dell’Evangelo di Cristo. In qual modo ancora? Con l’amore evangelico. In quale altro ancora? Con la misericordia, con l’umiltà, con la bontà e con le altre virtù. Ognuna di queste virtù è un’arma di Dio, che è data a te ed a me, per vincere ciò che è più tremendo, ciò che ci toglie la vita eterna, ciò che ci priva dell’eterna Verità e dell’eterna Giustizia. Perciò noi Cristiani sino all’ultimo respiro combattiamo per le nostre anime. Noi Cristiani crediamo nelle parole del Salvatore: “Che vantaggio ha l’uomo se conquista tutto il mondo e perde l’anima sua?”.

         Quale vantaggio c’è nel fatto che l’Europa, l’America e tutti i continenti si precipitano a conquistare l’universo, la Luna, Marte e le stelle? E sapete, fratelli, quella che chiamiamo Via Lattea, a quanto affermano gli scienziati, ha circa duecentomiliardi di sistemi solari. Che vantaggio ha l’uomo se conquista tutto l’universo e perde la propria anima? Se danneggia la sua anima? Sì, noi vogliamo conquistare l’universo? Da chi volete conquistare la Luna? Da chi volete conquistare le stelle? Forse dal Signore, che le ha disseminate come fiori per uno spazio infinito? Quant’è misero l’Europeo se va all’assalto del cielo come se fosse un nemico.

         Ma noi Cristiani con la nostra vita portiamo il Buon Annuncio attraverso questo mondo. Il Buon Annuncio che Dio s’è fatto uomo ed è rimasto nel nostro mondo, è rimasto nella sua Chiesa e ci dà tutti i mezzi per vincere tutto ciò che è contro l’uomo, tutto ciò che è contro di noi, cioè il peccato, la morte ed il diavolo. La forza per vincerli ci è data dal Signore Risorto, perciò noi, anche se migliaia di morti ci assalgono, ripetiamo con l’apostolo Paolo il suo consiglio e la sua raccomandazione ai Cristiani: “Rallegratevi nel Signore, e vi ripeto, rallegratevi”. Chi ha sofferto ed ha sopportato più dell’Apostolo Paolo? Ed ecco, una gioia continua lo porta attraverso questo mondo. Questa è la fede nel Signore Gesù. È la forza di questa fede. Questa è la testimonianza di tutti i Santi, in primo luogo della Madre di Dio, che ci ha generato il Signore.

         Generandoci il Signore, Ella ha assicurato la salvezza a tutti noi. Perciò l’Annunciazione è la sua festa, poiché, se non ci fosse stata Lei, neppure Dio sarebbe venuto in questo mondo. Lei è la sola Purissima, l’unica completamente senza peccato, l’unica perfettissima nel genere umano, la Santissima Madre di Dio. Lei ci guida, ci conduce per mano. Lei è tutto per noi Cristiani. Ella è alla testa di tutti i Santi, che nella Chiesa di Cristo ed attraverso la Chiesa ogni giorno ed ogni notte ci aiutano nel cammino spinoso per questo mondo, là dove Lei con tutti i Santi celebra il Figlio suo, che Lei stessa ci ha generato, per la sua infinita pietà e la sua assoluta purezza. Possa Lei ricevere, in occasione dell’attuale festività, tutte le nostre preghiere, tutti i nostri sospiri e tutte le nostre lacrime visibili ed invisibili. Aiuti ogni essere umano, aiuti ogni essere non credente e chi si è smarrito, perché trovi la sua via in questo mondo, che prenda coscienza, che ritorni in sé dalla pazzia e che comprenda che è uomo unicamente quando crede nel Signore Gesù e vive nella sua eterna Verità, nella sua eterna Giustizia, nel suo eterno Amore. Che Egli, per le preghiere della sua Santissima Madre e di tutti i Santi, ci conduca dalla impotenza alla forza, dalla morte all’immortalità, da una vita breve a quella eterna.

 

trad. A. S.


 

[1] Omelia tenuta dal padre Popovic nella domenica delle Palme del 1974, che in quell’anno coincideva con la festa dell’Annunciazione. Il testo è stato ripreso e trascritto da una registrazione da A. S.

 

 

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