INSEGNAMENTI DELLO STAREC SILUAN

 

 

 

 

Il Regno di Dio è dentro di voi

 

                Se tutti gli uomini si convertissero ed adempissero i comandamenti divini, avremmo sulla terra il Paradiso, poiché “il Regno di Dio è dentro di noi”. Il Regno di Dio è il Santo Spirito, che è lo stesso in cielo e sulla terra. Se pensi male della gente, significa che uno spirito cattivo vive in te e si sforza di farti pensare male degli altri. È questa la legge dello Spirito: se perdoni, significa cha anche a te Dio ha perdonato, ma se non perdoni al fratello, significa che i peccati commessi restano con te. Se consideri che il Signore ama tutte le sue creature, se avrai tu stesso pietà di ogni creatura amando anche i tuoi nemici e vedendoti peggiore degli altri, allora in te sarà grande la Grazia del Santo Spirito.

                Il Signore ama l’uomo e gli si manifesta quando egli stesso lo desidera. Quando l’anima sente il Signore, con umiltà si rallegra della misericordia del suo Signore e può amare nulla più del suo Creatore. Sia Gloria al Signore ed alla sua infinita misericordia, poiché concede ai peccatori la Grazia del suo Santo Spirito!

                Molti ricchi e potenti non conosco il Signore, mentre noi poveri monaci e pastori conosciamo il Signore grazie al Santo Spirito. Per conoscere il Signore non è necessaria né la ricchezza né la cultura, ma solo essere obbedienti e modesti, avere spirito di umiltà ed amare il prossimo. Allora il Signore amerà un’anima simile, la si manifesterà e le insegnerà l’amore e l’umiltà e le darà tutto ciò che è utile per trovare la pace in Dio.

                Per quanto noi si studi, non ne trarremmo alcun aiuto per conoscere il Signore, finché non vivremo secondo i suoi comandamenti. Infatti il Signore non si conosce per mezzo della scienza, ma grazie al Santo Spirito. Molte filosofie e dottrine sono giunte alla convinzione che esiste Dio, ma non lo hanno conosciuto. Anche noi monaci studiamo giorno e notte la legge di Dio, ma siamo ben lontani dal conoscere tutti Dio, nonostante tutti crediamo in lui.

 

 

Una cosa è credere nell’esistenza di Dio, altra cosa conoscerLo

 

                La mancanza di fede deriva dalla superbia. Il superbo vuole conoscere tutto con il suo intelletto e con la sua scienza, ma non può conoscere Dio, poiché egli si manifesta solo alle anime umili. Ad esse il Signore manifesta le sue opere, che superano la nostra mente e si possono comprendere per mezzo dello Spirito. Con la mente si possono comprendere soltanto le cose terrene, per di più parzialmente, mentre Dio e la realtà celeste si conoscono tramite il Santo Spirito. Alcuni si affaticano per tutta la vita per conoscere ciò che è il sole o la luna o qualche altra cosa, ma l’anima non trae da ciò alcun vantaggio. Ma, se cerchiamo di esaminare il cuore dell’uomo, troveremo nelle anime sante il Regno dei Cieli, nei peccatori tenebre e tormenti.

                Chi ha conosciuto il Signore per mezzo del Suo Spirito, diventa simile al Signore secondo le parole di San Giovanni il Teologo: “Saremo come Lui, poiché lo vedremo così come è” (1 Giovanni 3, ) e vedremo la sua gloria. Sia in questo mondo che nell’altro il Signore si conosce solo per mezzo del Santo Spirito e non attraverso la scienza. Per questo lo conoscono anche i bambini, che non hanno studiato. S. Giovanni il Precursore, mentre era ancora nel grembo materno, sentì la venuta del Signore (cfr. Luca 1, 44). S. Simeone lo Stilita era ancora un bambino di sette anni quando gli si manifestò il Signore e conobbe Dio. Al Venerabile Serafim di Saròv, quando aveva ventisette anni, apparve il Signore durante la Divina Liturgia. E San Simeone il Teodocho era assai vecchio quando riconobbe il Signore accogliendolo nelle sue braccia (Luca 2, 22-36).

                Così, ecco, il Signore si adatta a noi per confortare, come meglio sa, ogni anima. L’anima che ha sentito Dio, sente invisibilmente la presenza del suo Creatore ed in Lui trova la pace e la gioia. A che cosa potrei paragonare questa gioia? Essa è simile a quella di un figlio che da terre lontane, dopo una lunga assenza, ritorna alla casa del padre e, aprendo il suo animo ad un profondo piacere, parla con i genitori, i fratelli e le sorelle.

                Sentite l’amore di Cristo e vivete in pace e rallegrate con ciò il Signore. Egli attende con misericordia che tutti ci volgiamo a Lui. Volgetevi a Lui popoli tutti del mondo ed elevate a Lui le vostre preghiere. Allora la preghiera del mondo si eleverà al Cielo come una splendida e serena nube, illuminata dal sole, e tutti i Cieli si rallegreranno e canteranno un inno di ringraziamento a Dio, per glorificarlo di averci salvato. Erano pieni di Santo Spirito gli eletti del Signore, i profeti, e perciò le loro parole erano potenti e vicine all’anima e tutti desideravano sentire la Parola di Dio.

                Come ti debbo cercare, Signore? Tu per primo ora mi hai cercato e mi hai concesso di essere pieno del Santo Spirito e perciò mi affanno cercandoti. Il mio cuore ha preso ad amarti e ti prego: Concedimi di rimanere sino alla fine della vita nel tuo amore; concedimi di sopportare per il tuo amore tutte le difficoltà e debolezze.

                Quand’è con noi la Grazia, lo spirito arde e si eleva giorno e notte al Signore, poiché la Grazia spinge l’anima ad amare Dio. Essa si è innamorata di Lui e non vuole staccarsi da Lui, poiché non può saziarsi della dolcezza del Santo Spirito.

                Scrivo, fratelli, davanti al volto del mio Dio; siate umili di cuore, guadagnatevi la misericordia di Dio già qui sulla terra ed imparate a conoscere il Creatore celeste e la vostra anima non potrà saziarsi d’amore. Il Signore ci ama dolcemente, senza rimproverarci, ci accoglie presso di sé, così come il padre nell’Evangelo non rimproverò il figlio dissipatore, ma gli diede il più bel vestito, un prezioso anello ed i calzari ed ordinò che si uccidesse un vitello grasso e si facesse festa e non gli rinfacciò nulla (Luca 15, 11-32).

                Signore misericordioso, concedi la tua Grazia a tutti i popoli della terra, affinché ti conoscano, poiché senza il tuo Santo Spirito l’uomo non può conoscerti né comprendere il tuo amore. Beata è l’anima che ama l’umiltà e le lacrime ed ha preso in odio i cattivi pensieri. Beata l’anima che ama il proprio fratello, poiché il nostro fratello è la nostra vita.

 

 

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                Vi prego, provate voi stessi. Se qualcuno vi rattrista, vi copre di vergogna o vi toglie qualcosa che vi appartiene, oppure perseguita la Chiesa, pregate Dio per lui e dite: “Signore, noi tutti siamo tue creature; abbi compassione dei tuoi servi e volgili sulla via della conversione”. Allora riceverai in te la Grazia di Dio e sentirai la sua presenza. Comincia con il costringere te stesso ad amare i nemici e, quando il Signore vedrà la tua buona volontà, ti aiuterà in tutto e l’esperienza da te vissuta ti mostrerà ciò che devi fare.

                Comprendetelo! È così semplice. L’uomo soffre per coloro che non conoscono Dio o vanno contro di Lui; il cuore soffre per loro e si versano lacrime. Vedo chiaramente il Cielo e l’Inferno, perché abbiamo conosciuto ciò per opera del Santo Spirito. Ed anche il Signore ha detto: “Il Regno di Dio è dentro di voi” (Luca 17, 21). Così, già fin d’ora, comincia la vita eterna. Ma per alcuni comincia fin d’ora anche la pena eterna.

                Il Signore ci ha comandato: “Amate i vostri nemici” (Matteo 5, 44). Ma come li ameremo quando fanno del male? Come amare coloro che perseguitano la Chiesa?

                Quando il Signore andò a Gerusalemme e quando i Samaritani non lo vollero accogliere, San Giovanni il Teologo e l’apostolo San Giacomo volevano che facesse scendere il fuoco dal Cielo per bruciare tutti i Samaritani, ma il Signore rispose loro misericordiosamente: “Non sono venuto a portare la rovina, ma la salvezza” (cfr. Luca 9, 54-56). Così anche noi dobbiamo desiderare solo una cosa: la salvezza di tutti gli uomini. L’anima soffre per i nemici e prega per loro, perché i sono allontanati dalla Verità e vanno alla rovina. Ecco, questo è l’amore per i propri nemici. Quando qualcuno ci offende, preghiamo il Signore per lui come per noi stessi e così ciò diventerà una nostra abitudine. Noi siamo incapaci di raggiungere questo obiettivo, ma il Signore ci aiuta, perché grande è il suo amore per noi.

                Quanto più si mette legna sul fuoco, tanto più cresce il calore. Così avviene anche con Dio: quanto più mediti su Lui, tanto più forti diventano l’amore e lo zelo nei suoi riguardi. Il Signore ha detto: “Non voglio lasciarvi orfani” dandoci il Paraclito, l’anima deve sentire che il Divino Consolatore vive in essa. Anche se la Grazia è piccola, l’anima tuttavia sente l’amore del Signore, sente che egli è nostro e che noi gli apparteniamo. Chi non lo sente ha perduto la Grazia.

                Come disse il Signore a Zaccheo: “Oggi devo essere a casa tua” (Luca 19, 5), solo perché questi aveva desiderato di vedere il Cristo, così anche oggi accade con il peccatore, quando l’anima sua si rivolge a Dio. Nella nostra epoca gli uomini si sono allontanati dalla retta via e sono diventati impietosi e rozzi, non hanno amore e perciò non sentono l’amore di Dio. A causa della malvagità del loro cuore esprimono giudizi su Dio e pensano che sia simile a loro.

                O se sapessimo come la Santissima Madre di Dio ama tutti coloro che adempiono ai comandamenti del Cristo e come prova dolore ed affanno per quelli che non li rispettano! Io ne ho fatto l’esperienza diretta. Non mento, parlo davanti al volto di Dio, che l’anima mia conosce. Se non ci fosse stata la sua misericordia, da tempo sarei perito. Ma essa si è degnata di visitarmi e di farmi comprendere di non peccare più. Mi disse: “Mi è doloroso vedere ciò che fai”. Le sue gradite, miti e dolci parole profondamente commuovono l’anima mia. Sono passati più di quarant’anni, ma non posso dimenticare quelle parole e non so che cosa io peccatore le potrei dare in cambio per il suo amore per me impuro.

                Invocate con Fede la Madre di Dio ed i Santi, rivolgete loro le vostre preghiere. Essi ascoltano le nostre preghiere e conoscono addirittura i nostri pensieri. Non ve ne dovete stupire. Tutto il Paradiso dei Santi vive del Santo Spirito, a cui nulla è nascosto. Un tempo neppure io lo comprendevo, ma quando la Madre di Dio mi rimproverò per i miei peccati, compresi che essi nello Santo Spirito vedono noi e tutta la nostra vita.

 

 

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                Per esperienza personale so che ogniqualvolta ho peccato, sempre è accaduto quando nella sventura e nell’incertezza non ho invocato il nome di Dio. Il Venerabile Serafim dice che ogniqualvolta dava consigli seguendo la propria intelligenza, sbagliava sempre.

                Il Signore ha detto: “Invocami nel giorno del tuo affanno ed io ti libererò e tu mi glorificherai” (Salmo 49, 15). Il Signore illumina l’uomo con il Suo Santo Spirito. Senza di Lui nessuno può giudicare rettamente. Sino alla discesa del Santo Spirito anche gli Apostoli erano deboli e non abbastanza saggi, tanto che il Signore disse loro un giorno: “Fino a quando vi sopporterò?” (Matteo 17, 17).

 

 

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                All’anima superba tutto dà noia, mentre per l’uomo umile tutto è bene. La Grazia si perde particolarmente perché non abbiamo appreso ad amare il nostro fratello, come ci ha comandato il Signore. Se il fratello ti fa qualcosa che ti addolora e tu concepisci un sentimento d’ira in quel momento nei suoi confronti, oppure lo condanni o lo odi, ti accorgerai che la Grazia ti ha abbandonato ed hai perduto la pace. La pace dell’anima è andata perduta.

                Per la pace spirituale è necessario insegnare all’anima ad amare chi ci offende ed a pregare per lui. Non possiamo avere la pace se non pregheremo con tutte le forze il Signore di amare tutti gli uomini. Il Signore ha detto : “Amate i vostri nemici” se non li ameremo, non ci sarà neppure pace nella nostra anima. È assolutamente necessario attenersi all’obbedienza, all’umiltà ed all’amore, poiché senza queste tre virtù tutti i nostri tentativi di ascesi e le nostre veglie saranno inutili. Un monaco ebbe un giorno questa visione: Un uomo cercava di riempire d’acqua un secchio con il fondo bucato. Si affaticava molto, ma tutta l’acqua usciva ed il secchio rimaneva vuoto. Lo stesso accade anche con noi se, vivendo una vita ascetica, trascuriamo l’amore. Per questo motivo la nostra anima diventa vuota.

                L’esperienza ci ha insegnato che non dobbiamo avere cattivi pensieri nei riguardi del nostro prossimi, poiché per questo motivo si allontana dall’anima la Grazia de Santo Spirito.

 

 

La nostra lotta è incessante.

 

                Se hai rimproverato tuo fratello o lo hai offeso, hai perduto la pace. Se ti sei mostrato superbo nei suoi confronti, hai perduto la Grazia. Se ti è venuto un pensiero peccaminoso e non l’hai subito respinto, la tua anima ha perduto l’amore di Dio e la fiducia nella preghiera. Se ami l’autorità o il denaro, non conoscerai mai la Grazia di Dio. Se hai fatto la tua volontà, sei vinto dal nemico e la depressione ti entrerà nell’anima. Se hai odiato tuo fratello, significa che ti sei staccato da Dio e che uno spirito cattivo si è impadronito di te. Se fai del bene a tuo fratello, troverai la pace per la tua coscienza. Se rinunci alla tua volontà, allontanerai da te i nemici, otterrai il perdono dei peccati ed il Signore ti concederà di conoscere l’amore del suo Santo Spirito. E quando ti sari completamente calmato, troverai la pace completa nel Signore.

                Soffriamo poiché non siamo stati umili. Soffriamo poiché non amiamo il nostro prossimo. Tutta la nostra lotta ha come fine di diventare umili.

                Con tutte le forze cercate dal Signore l’umiltà e l’amore fraterno, perché per essa il Signore dà la sua Grazia. Fa la prova tu stesso: chiedi un giorno l’amore per i tuoi fratelli, confrontalo con un altro giorno in cui hai vissuto senza amore e vedrai la differenza. I frutti spirituali dell’amore sono evidenti: la gioia e la pace nell’anima. Allora tutto ti sarà caro e verserai molte lacrime per il tuo prossimo, per tutte le creature.

                Spesso per un unico saluto affettuoso, l’uomo prova nell’anima un lieto mutamento. Invece per un unico sguardo sprezzante, si perde la grazia e l’amore di Dio.

                San Giovanni il Teologo disse che “i comandamenti di Dio sono leggeri” (1 Giovanni 5, 3). Ma diventano leggeri solo quando l’uomo ama, mentre senza l’amore tutto è pesante.

                Chi può comprendere il Cielo? Chi porta in sé il Santo Spirito, lo può comprendere subito, poiché il Cielo è il Regno del Santo Spirito, che è identico in Cielo e sulla terra. Lo Spirito di Dio insegna all’anima ad amare tutto ciò che vive, così non vorrà fare del male neppure ad una foglia che verdeggia sul l’albero, né calpesterà il fiore del prato. Così lo Spirito di Dio insegna l’amore nei confronti di tutto e l’amore soffre assieme a tutto ciò che esiste.

                Le anime dei Santi sentono il Santo Spirito già sulla terra. È questo il “Regno di Dio che è dentro di noi”, come ha già detto il Signore.

 

 

Traduzione di A. S.

 

 

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