Lettera di padre Paisio sull’ecumenismo

 

 

Reverendo Padre Charalampo,


Il grande scalpore che vedo nella nostra Chiesa, dovuto a diversi movimenti filo-unionistici e ai contatti del Patriarca con il Papa, ha addolorato anche me, come figlio Suo. Ho considerato cosa buona, oltre alle mie preghiere, mandare un piccolo pezzo di filo (che ho in quanto povero monaco), poiché anche questo sia usato, sperando sia almeno un punto di cucitura per l’abito, tagliato in mille pezzi, della nostra Madre.


L’amore che Lei ha, credo la porterà ad utilizzarlo per il Suo giornale, cosa di cui La ringrazio.

 

Prima di tutto, vorrei chiedere scusa a tutti per aver osato scrivere qualcosa, dal momento che non sono né santo, né teologo.


Immagino che tutti capiranno che il mio scritto non è altro che un mio profondo dolore per la linea e l’amore mondano mostrati, purtroppo, dal nostro padre, il Signore Atenagora.


Da quanto sembra, ha amato un’altra donna moderna, denominata Chiesa Papale, perché la nostra Chiesa Madre non gli fa alcuna impressione, essendo molto modesta. Quest’amore, sentito da Costantinopoli, ha trovato grande risonanza in molti suoi figli, che lo vivono nelle città. In effetti, questo è lo spirito del nostro tempo: la famiglia perde il suo sacro significato a causa di amori di tal  genere il cui scopo è la distruzione, non l’unione.


È con un tale amore mondano, diciamo, che il nostro Patriarca giunge a Roma. Invece di mostrare l’amore prima a noi, suoi
figli e alla nostra Madre Chiesa, ha purtroppo diretto il suo amore molto lontano. Il risultato, da una parte, è quello di giustificare tutti i figli mondani, che amano il mondo e hanno quest’amore mondano e, dall’altra, di scandalizzare moltissimo tutti noi, i figli dell’Ortodossia, giovani e anziani con timore di Dio…

 

Con dispiacere ho constatato che in tutti i filo-unionisti da me conosciuti, non esisteva alcunché di spirituale.

 

Tuttavia, essi sanno parlare di amore e unità mentre non sono uniti a Dio, perché non l’hanno amato.


Vorrei pregare caldamente tutti i nostri fratelli filo-unionisti:

Poiché l’argomento dell’unione delle Chiese è qualcosa di spirituale e di amore spirituale, di cui abbiamo bisogno, lasciamolo a coloro che hanno amato molto Dio e quindi sono teologi, come i Padri della Chiesa, e non agli interpreti della legge. Infatti i primi si sono offerti e offrono completamente sé stessi per la diaconia della Chiesa (come fossero una grande candela), accesi dall’amore di Dio mentre noi è come se fossimo accesi solo dall’accendino di un sagrestano.


Dobbiamo sapere che non esistono solo leggi fisiche, ma anche leggi spirituali. Pertanto, l’ira futura di Dio non può essere affrontata facendo un’organizzazione di peccatori (perché riceveremo doppia ira), ma con il pentimento e l’osservanza dei comandamenti del Signore.

 

Inoltre, dobbiamo essere consapevoli del fatto che la Chiesa Ortodossa non ha alcuna mancanza. L’unica mancanza è l’assenza di Gerarchi seri e di Pastori con principi patristici.


Gli eletti sono pochi. Ma non è questo che deve preoccupare. La Chiesa è Chiesa di Cristo, ed è Egli che la governa.


La Chiesa non è un Tempio costruito con pietra, sabbia e calce da devoti e che si distrugge a causa di incendi dei barbari, ma è Cristo stesso. «E chi cadrà su questa pietra, sarà sfracellato ed essa stritolerà colui sul quale cadrà» (Mt 21, 44).


Il Signore, quando sarà necessario, farà apparire dei Marco Eugenico e dei Gregorio Palamas che
raccolgano tutti i nostri fratelli scandalizzati e confessino la fede ortodossa, consolidino la Tradizione e diano grande gioia alla Madre Chiesa.

 

Nei tempi che viviamo vediamo che molti figli fedeli della nostra Chiesa, monaci e laici, si sono purtroppo distaccati da Essa a causa dei filo-unionisti. Secondo il mio parere non è per niente buona cosa distaccarsi dalla Chiesa ogni volta che un Patriarca ne ha colpa.

 

All’interno, nella Madre Chiesa, ognuno ha il dovere e l’obbligo di lottare a suo modo. Togliere la commemorazione liturgica del Patriarca, distaccarsi e creare la propria Chiesa continuando a parlare, insultando il Patriarca, è,  a mio avviso, assurdo.


Se per una o un’altra deviazione di Patriarchi, avvenuta in diverse epoche, ci fossimo separati e avessimo creato delle nostre Chiese – Dio non voglia! – saremo arrivati a superare pure i Protestanti.


Ci si separa facilmente, ma si ritorna difficilmente…


Purtroppo ai giorni nostri abbiamo molte “chiese”, create sia da grandi gruppi sia addirittura da una sola persona. Anche in una kalivi (mi riferisco a quanto succede nel Monte Athos) in cui c’è stato pure un tempio, alcuni credevano di poter realizzare una propria indipendente Chiesa.


Se i filo-unionisti danno un primo colpo alla Chiesa, questi, i suaccennati, ne danno il secondo.


Preghiamo che Dio dia la Sua illuminazione a tutti noi e al Patriarca, il Signore Atenagora, perché, prima, venga realizzata l’unione di queste “chiese”, si promuova la serenità tra il pleroma del popolo ortodosso scandalizzato, si diffonda la pace e l’amore tra le Chiese Ortodosse Orientali, e poi si possa iniziare a pensare all’unione con le altre “Confessioni”, con il presupposto che abbraccino in modo sincero la Dottrina Ortodossa.


Vorrei aggiungere ancora che nella nostra Chiesa c’è pure un terzo gruppo: quello di quei fratelli che, pur rimanendo fedeli Suoi figli, tuttavia non hanno accordo spirituale tra di loro.


Essi s’impegnano in giudizi, l’uno per l’altro, e non al bene per cui condurre in genere una lotta. Ciascuno controlla l’altro (più di se stesso) su cosa dirà o cosa scriverà per colpirlo poi senza pietà. Mentre se egli stesso avesse detto o scritto la stessa cosa, l’avrebbe invece sostenuta con molte testimonianze della S. Scrittura e dei Padri.


Il male compiuto è grande: da una parte si fa un’ingiustizia al proprio prossimo, mentre dall’altra lo si scredita agli occhi di altri credenti. Questo, molte volte semina pure l’infedeltà nelle anime dei deboli, poiché le scandalizza.


Purtroppo noi, e alcuni di noi, avanziamo richieste irragionevoli ad altri. Vogliamo che essi abbiano lo stesso nostro carattere spirituale. Quando qualcun’altro non concorda con il nostro modo di considerare le cose ed è un po’ indulgente o un po’ acuto, traiamo immediatamente la conclusione che non è un uomo spirituale.


La Chiesa ha bisogno di tutti.


Tutti i Padri hanno offerto i loro servizi ad Essa. Sia quelli dal carattere calmo, sia quelli dal carattere severo.


È come al corpo umano per cui sono necessarie cose dolci, cose aspre ma anche cose amare come il radicchio. Ognuna ha proprie sostanze e vitamine. Lo stesso vale per il Corpo della Chiesa.


Ognuno è necessario.


L’uno completa il carattere spirituale dell’altro e tutti noi siamo obbligati a gestire non solo il proprio carattere spirituale, ma anche i propri punti deboli in quanto esseri umani.


Ancora una volta esprimo sinceramente scusa a tutti, perché ho osato scrivere. Sono un semplice monaco, e il mio lavoro è quello provare, per quanto posso, a svestirmi del vecchio uomo e ad  aiutare gli altri e la Chiesa, attraverso Dio tramite la preghiera.


Tuttavia, siccome sono arrivate al mio eremo tristi notizie per la nostra Santa Ortodossia, ho provato molto dolore e ho considerato giusto scrivere quanto ho provato.


Preghiamo tutti affinché Dio dia la Sua grazia e ciascuno di noi porti un aiuto a suo modo, per la gloria della nostra Chiesa.


Con molto rispetto verso tutti.

Santa Montagna, 23 gennaio 1969

Paisios monaco



(lettera inviata all’Archimandrita Charalampos Vasilopoulos, allora proigumenos del Sacro Monastero Petrakis
e fondatore dell’“
Ορθόδοξος Τύπος”, in cui fu pubblicata questa lettera)

 

Traduzione a cura di © Tradizione Cristiana
maggio 2009

 

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