CERCA, O SIGNORE, LA TUA PECORA STANCA

 

Ambrogio di Milano

dal Commento al Salmo CXVIII 22, 28-30

 

Ps. 118, 176: Quaere seruum tuum, quia mandata tua non sum oblitus...

 

 

Vieni dunque, Signore Gesù, cerca il tuo servo[1],

cerca la tua pecora stanca.

Vieni, pastore,

cerca, come Giuseppe cercava le pecore[2].

Ha errato la tua pecora,

mentre tu indugi, mentre ti aggiri sui monti.

Lascia andare le tue novantanove pecore

e vieni a cercare la sola pecora che ha errato[3].

Vieni senza cani, vieni senza cattivi operai,

vieni senza il servo mercenario,

che non sa passare per la porta[4].

Vieni senza aiutante, senza messaggero.

Già da tempo aspetto la tua venuta.

Infatti so che verrai,

«poiché non ho dimenticato i tuoi comandamenti»[5].

Vieni non «con la verga,

ma con carità e in spirito di mansuetudine»[6].

Non esitare a lasciare sui monti le tue novantanove pecore,

poiché i lupi rapaci[7] non possono attaccarle finché stanno sui monti.

Nel paradiso il serpente è riuscito a nuocere solo una volta,

ma dopo che Adamo ne è stato scacciato

ha perduto l’esca e là non potrà più nuocere.

Vieni da me, che sono tormentato dall’attacco di lupi pericolosi.

Vieni da me, che sono stato scacciato dal paradiso

e le cui piaghe sono da tempo penetrate dai veleni del serpente,

da me che ho errato lontano dalle tue greggi su quei monti.

Anche me tu avevi collocato qui,

ma il lupo notturno mi ha allontanato dai tuoi ovili.

Cercami, poiché io ti cerco,

cercami, trovami, prendimi, portami.

Tu puoi trovare colui che cerchi,

ti degni di prendere colui che hai trovato,

ti porti sulle spalle colui che hai preso.

Non ti infastidisce un peso che ti ispira pietà,

non ti pesa un trasporto di giustizia.

Vieni dunque, Signore, poiché anche se ho errato,

tuttavia «non ho dimenticato i tuoi comandamenti»

e conservo la speranza della medicina.

Vieni, Signore, perché tu solo sei in grado

di far tornare indietro la pecora errante

e non rattristerai quelli da cui ti sei allontanato.

E anche loro si rallegreranno del ritorno del peccatore.

Vieni ad attuare la salvezza sulla terra, la gioia nel cielo.

Vieni, dunque, e cerca la tua pecora

non per mezzo dei servitori,

non per mezzo dei mercenari,

ma tu in persona.

Accoglimi nella carne che è caduta in Adamo.

Accoglimi non da Sara[8], ma da Maria,

perché sia non soltanto una vergine inviolata,

ma una vergine immune, per effetto della grazia,

da ogni macchia di peccato.

Portami sulla croce che da la salvezza agli erranti,

soltanto nella quale c’è riposo per gli affaticati,

soltanto nella quale vivranno tutti quelli che muoiono.


 

[1] Ps. 118, 176

[2] Genesi 37, 14

[3] Matteo 18, 12 sgg; Luca 15, 4

[4] Giovanni 10, 1-7

[5] Ps. 118, 176

[6] l Corinti 4, 21

[7] Matteo 7, 15; Atti 20, 29

[8] Genesi 17, 15

 

 

 

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