Ufficio Funebre

Per Bambini

(per i  Fanciulli  che  non hanno ancora

compiuto il settimo anno di età)

 

In Casa

Il Sacerdote:

B

enedetto il nostro Dio, in ogni tempo, ora e sempre e nei secoli dei secoli.

Il Diacono: Amin.

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi (3).

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin.

S

antissima Trinità, abbi pietà di noi. Signore, perdona i nostri peccati. Sovrano, rimetti le nostre colpe. Santo, visita e guarisci le nostre infermità, per la gloria del tuo nome.

Kyrie eleison (3). Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin.

P

adre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo, così in terra; dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non indurci in tentazione, ma liberaci dal maligno.

Il Sacerdote: Poiché tuo è il regno…

Si cantano poi questi tropari. Tono 4.

I

nsieme con gli spiriti dei giusti resi perfetti dona il riposo, o Salvatore, all’anima del tuo servo N., introducendolo nella vita beata che viene da te, o amico degli uomini.

N

ella tua quiete, Signore, là dove riposano tutti i tuoi santi, dona riposo anche all’anima del tuo servo N., tu che solo sei immortale.

Gloria al Padre.

T

u sei Dio che è disceso nell’Ade e ha fatto cessare i dolori dei prigionieri; tu dunque dona il riposo, o Salvatore, all’anima del tuo servo N.

E ora.

S

ola Vergine pura e immacolata, che senza seme hai generato Dio, intercedi per la salvezza delle nostre anime.

Il Diacono o il Sacerdote:

P

ietà di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia, noi ti preghiamo, ascoltaci ed abbi pietà di noi.

Ancora preghiamo per il riposo dell’anima del servo di Dio N., che si è addormentato e perché gli sia perdonata ogni colpa, volontaria e involontaria.

Affinché il Signore collochi la sua anima dove riposano i giusti.

Le misericordie di Dio, il regno dei cieli e remissione dei suoi peccati a Cristo nostro Dio, re immortale,  chiediamo.

Il popolo: Paràschu Kyrie (concedi, Signore).

Preghiamo il Signore.

O

 Signore, che proteggi i bambini in questa vita e che in quella futura quanti sono semplici ed innocenti di mente collochi nel seno di Abramo e fai dimorare nei luoghi luminosi, dove risiedono gli spiriti dei giusti, accogli in pace anche l’anima del tuo servo… N.: tu stesso hai detto, infatti,  che di essi è il regno dei cieli.

Ekfònisis.

P

oiché a te solo appartiene il regno dei cieli e a te rendiamo gloria, insieme col Padre tuo senza principio e col santissimo, buono, vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin. 

Il Sacerdote: Gloria a te Dio nostro, gloria a te.

Il popolo: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin. Kyrie eleison (3). Padre santo, benedici.

Il Sacerdote:

C

olui che, come re immortale, ha potere sui morti e sui vivi, il risorto dai morti, Cristo nostro vero Dio, per le preghiere della purissima, più che benedetta santa sua Madre, dei santi gloriosi e lodatissimi apostoli, dei nostri beati padri teofori, dei santi e gloriosi progenitori Abramo, Isacco e Giacobbe, del santo e giusto Lazzaro risuscitato al quarto giorno e di tutti i santi, collochi nelle tende dei giusti l’anima del suo servo N. di tra noi trapassato dandogli riposo nel seno di Abramo e lo annoveri fra i giusti e abbia di noi misericordia e ci salvi, lui che è Dio buono e misericordioso e amico degli uomini.

Eterna la tua memoria, o fanciullo beatissimo e indimenticabile.

Per le preghiere dei nostri santi Padri, Signore Gesù Cristo, Dio nostro, abbi pietà di noi e salvaci. Amin.

 

 

In Chiesa

Viene sollevato il feretro e condotto alla chiesa, preceduto dal Sacerdote insieme con i ceri e il Diacono che reca l’incensiere, cantando lentamente: Santo Dio…. Giunti alla chiesa il feretro viene deposto nel nartece oppure nel centro della chiesa. Il Diacono: Benedici, signore. Il sacerdote: Benedetto il nostro Dio… E  immediatamente i due Cori, alternandosi, iniziano a cantare lentamente alcuni versetti scelti dalle tre stazioni dell’Amomos (Salmo 118).

 

Tono pl. 2.

Prima Stazione

Immacolati nella via. Alliluia.

Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi decreti. Alliluia.

L’anima mia ha bramato di desiderare i tuoi giudizi in ogni tempo. Alliluia.

Per l’accidia ha sonnecchiato l’anima mia, dammi vigore con le tue parole. Alliluia.

Sconforto mi ha preso per i peccatori che abbandonano la tua legge. Alliluia.

Io sono partecipe di tutti quelli che ti temono e che custodiscono i tuoi comandamenti. Alliluia.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Alliluia.

Eora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin. Alliluia.

Il Diacono o il Sacerdote:

P

ietà di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia, noi ti preghiamo, ascoltaci ed abbi pietà di noi.

Ancora preghiamo per il riposo dell’anima del servo di Dio N., che si è addormentato e perché gli sia perdonata ogni colpa, volontaria e involontaria.

Affinché il Signore collochi la sua anima dove riposano i giusti.

Le misericordie di Dio, il regno dei cieli e remissione dei suoi peccati a Cristo nostro Dio, re immortale chiediamo.

Il Coro: Paràschu Kyrie (concedi, Signore).

Il Diacono: Preghiamo il Signore.

Il Coro: Kyrie elèison.

Il Sacerdote pronuncia la ekfònisis.

P

oiché a te solo appartiene il regno dei cieli e a te rendiamo gloria, insieme col Padre tuo senza principio e col santissimo, buono, vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.

Il Coro: Amin.

 

Tono pl. 1.

Stazione Seconda

Le tue mani mi hanno fatto e plasmato, fammi comprendere e imparerò i tuoi comandamenti. Abbi pietà del tuo servo.

Ecco, sono divenuto come un otre al gelo; ma non ho dimenticato i tuoi decreti. Abbi pietà del tuo servo.

Tuo sono io: salvami, perché ho ricercato i tuoi decreti. Abbi pietà del tuo servo.

Dai tuoi giudizi non ho deviato, perché tu mi hai dato la legge. Abbi pietà del tuo servo.

Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti in eterno per la ricompensa. Abbi pietà del tuo servo.

E’ tempo di agire per il Signore: hanno dissolto la tua legge. Abbi pietà del tuo servo.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Abbi pietà del tuo servo.

Eora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin. Abbi pietà del tuo servo.

Il Diacono o il Sacerdote: Pietà di noi, o Dio… e quanto segue come sopra riportato.

 

Tono 3.

Stazione Terza

Guarda su di me e abbi pietà di me, secondo il tuo giudizio per gli amanti del tuo nome. Alliluia.

Io sono giovane e disprezzato, ma non ho dimenticato i tuoi decreti. Alliluia.

Ascolta, Signore, la mia voce, secondo la tua misericordia; secondo il tuo giudizio fammi vivere. Alliluia.

I principi mi hanno perseguitato senza ragione, ma il mio cuore ha temuto le tue parole. Alliluia.

L’anima mia vivrà e ti loderà e i tuoi giudizi mi aiuteranno. Alliluia.

Ho errato come pecora perduta: cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti. Alliluia.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Alliluia.

Eora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin. Alliluia.

Il Diacono o il Sacerdote: Pietà di noi, o Dio… e quanto segue come sopra riportato.

E subito cantiamo gli evloghitària necròsima. Tono pl. 1.

Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi decreti.

I

l coro dei santi ha trovato la sorgente della vita e la porta del paradiso: possa io pure, con la penitenza, trovare la via; la pecora perduta io sono: chiamami a te, o Salvatore, e salvami.

Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi decreti.

V

oi che avete annunciato l’agnello di Dio e come agnelli siete stati sgozzati e trasferiti, o santi, alla vita senza tramonto, all’eterna vita: insistentemente pregate il Signore, o martiri, perché ci conceda la remissione dei nostri debiti.

Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi decreti.

V

oi tutti che nella vita avete camminato per la via stretta ed angusta, che avete portato quale giogo la croce, e mi avete seguito nella fede, venite gustate i premi e le corone celesti che per voi ho preparato.

Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi decreti.

S

ono immagine della tua gloria ineffabile anche se porto le stigmate delle colpe; abbi pietà della tua creatura, Sovrano, purificami nella tua amorosa compassione e concedimi la patria desiderata; del paradiso rendimi di nuovo cittadino.

Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi decreti.

O

 tu che un tempo dal nulla mi hai plasmato, della tua immagine divina mi hai onorato e poi, per la trasgressione del comando, alla terra da cui fui tratto mi hai rimandato: risollevami alla tua somiglianza perché sia riplasmata la bellezza antica.

Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi decreti.

C

oncedi riposo, o Dio, al tuo servo, dagli posto in paradiso dove risplendono, Signore, come astri i cori dei santi e dei giusti tutti. Dà riposo al tuo servo che si è addormentato e di tutte le sue colpe non far conto alcuno.

Gloria. Triadikòn.

I

l triplice fulgore dell’unica divinità piamente inneggiamo acclamando: Santo sei, eterno Padre, Figlio coeterno e Spirito divino: illumina noi che con fede ti rendiamo culto e strappaci dal fuoco eterno.

E ora. Theotokìon.

S

alve, o venerabile che hai partorito Dio nella carne per la salvezza di tutti; per te il genere umano ha trovato salvezza; per te noi possiamo trovare il paradiso, o Madre di Dio pura e benedetta.

Alliluia, Alliluia, Alliluia, gloria a te, o Dio (3).

Kontàkion, cantato lentamente sul tono pl. 4.

I

nsieme con i santi, dà riposo o Cristo, all’anima del tuo servo, la dove non è affanno, né tristezza, né lamento, ma vita che non ha fine.

Il lettore: Prokìmenon. Tono 3. Salmo 27.

Il Diacono: Stiamo attenti.

Il Coro:

Beata la via che oggi percorri, perché ti è stato preparato un luogo di riposo (3).

 

Il Lettore:

Stico: A te, Signore, ho gridato, Dio mio.

Il Diacono: Sapienza.

Il Lettore: Lettura dalla lettera di Paolo ai Romani.

(Cap. 6, 9-11).

F

ratelli, Cristo risorto dai morti non muore più, la morte non ha più potere su di lui. Egli infatti è morto ed è morto per il peccato una volta per tutte; ora invece egli vive e vive per Dio. Così anche voi considerate di essere morti per il peccato, ma di essere vivi per Dio in Cristo Gesù, nostro Signore.

Tono pl. 4.

Il Coro: Alliluia (3).

Il Lettore:

Stico. Beato colui che hai scelto e preso con te, Signore.

Stico. La sua anima dimorerà nei beni.

Il diacono:

Sapienza! In piedi! Ascoltiamo il Santo Vangelo.

Il sacerdote:  Pace a tutti.

Il coro: E allo spirito tuo.

Il sacerdote: Lettura del Santo Vangelo secondo  Luca (Cap. 18, 15-17. 26-27).

Il Diacono: Stiamo attenti.

Coro: Gloria a Te, o Signore, gloria a Te!

I

n quel tempo portavano a Gesù i bambini perché li toccasse, ma i discepoli vedendo ciò li sgridavano. Allora Gesù li chiamò a sé dicendo: Lasciate i bambini venire a me e non glielo impedite, perché il regno di Dio è di chi è simile a loro. In verità vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà. Quelli che ascoltavano dissero: Ma allora chi può salvarsi? Egli disse: Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio.

Il coro: Gloria a Te, o Signore, gloria a Te!

Il Diacono o il Sacerdote:

P

ietà di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia, noi ti preghiamo, ascoltaci ed abbi pietà di noi.

Ancora preghiamo per il riposo dell’anima del servo di Dio N., che si è addormentato e perché gli sia perdonata ogni colpa, volontaria e involontaria.

Affinché il Signore collochi la sua anima dove riposano i giusti.

Le misericordie di Dio, il regno dei cieli e remissione dei suoi peccati a Cristo nostro Dio, re immortale, chiediamo.

Il Coro: Paràschu Kyrie (concedi, Signore).

Preghiamo il Signore.

O

 Signore, che proteggi i bambini in questa vita e che in quella futura quanti sono semplici ed innocenti di mente collochi nel seno di Abramo e fai dimorare nei luoghi luminosi, dove risiedono gli spiriti dei giusti, accogli in pace anche l’anima del tuo servo… N.: tu stesso hai detto, infatti,  che di essi è il regno dei cieli.

 

Ekfònisis.

P

oiché a te solo appartiene il regno dei cieli e a te rendiamo gloria, insieme col Padre tuo senza principio e col santissimo, buono, vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.

Il Coro: Amin.

Il Sacerdote: Gloria a te Dio nostro, gloria a te.

Il Lettore: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin. Kyrie eleison (3). Padre santo, benedici.

Il Sacerdote:

C

olui che, come re immortale, ha potere sui morti e sui vivi, il risorto dai morti, Cristo nostro vero Dio, per le preghiere della purissima, più che benedetta santa sua Madre, dei santi gloriosi e lodatissimi apostoli, dei nostri beati padri teofori, dei santi e gloriosi progenitori Abramo, Isacco e Giacobbe, del santo e giusto Lazzaro risuscitato al quarto giorno e di tutti i santi, collochi nelle tende dei giusti l’anima del suo servo N. di tra noi trapassato dandogli riposo nel seno di Abramo e lo annoveri fra i giusti e abbia di noi misericordia e ci salvi, lui che è Dio buono e misericordioso e amico degli uomini.

Eterna la tua memoria, o fanciullo beatissimo e indimenticabile.

Dopo la conclusione c’è il bacio finale della salma del fanciullo, ma al posto dei consueti: Venite a dare l’ultimo bacio… cantiamo questo segue.

 

Tono pl. 4. Prodigio meraviglioso!

C

hi non piangerà, figlio mio, il tuo triste trapasso da questa nostra vita? Perché prematuro fanciullo, ora, come passero sei subito volato via dalle braccia della mamma e ti sei rifugiato nel Creatore dell’universo? Figlio, chi dunque non piangerà vedendo il tuo viso conosciuto, un tempo simile a rosa deliziosa?

C

hi non gemerà, figlio mio, e non griderà con lacrime, nel considerare il tuo aspetto, la tua bellezza e la tua condizione di innocenza? Come una nave, infatti, che non lascia scia, così rapidamente sei scomparso dai nostri occhi. Venite con me, amici miei, parenti e amici, diamogli il bacio, accompagnadolo alla tomba.

Il Sacerdote: Per le preghiere…

Giunti al luogo della sepoltura si legge il trisagio necròsimo come sopra indicato e si sparge solo la terra sulla salma dicendo: Del Signore è la terra… Terra sei e alla terra tornerai. Nel tempo pasquale il rito delle esequie è identico in tutto a quello per gli adulti eccetto in due punti: la preghiera: O Signore che proteggi i bambini… e le letture dell’Apostolo e del Vangelo che devono comunque essere anche in questo caso quelle previste per i fanciulli qui sopra riportate.

 

 

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