Natività secondo la carne del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo

TESTI LITURGICI

 

Ai Vespri, celebrati insieme alla Divina Liturgia di San Basilio

 

Stichirà. Tono II

 

I

Venite, rallegriamoci nel Signore, inneggiando al mistero presente: la parete di separazione è distrutta, l'arma fiammeggiante retrocede, il cherubino si allontana dall'albero della vita ed io son fatto partecipe delle delizie paradisiache dalle quali ero stato scacciato per la disobbedienza. L'Immagine immutabile del Padre, l'Impronta della sua eternità, prende l’aspetto di servo, venendo, senza subire mutamento, da una Madre che non conobbe le nozze. Ciò che era, lo rimane, Dio vero; ciò che non era lo assume, fatto uomo per il suo amor degli uomini. A Lui cantiamo: Tu che sei nato dalla Vergine, Dio, abbi pietà di noi!

 

III

Alla nascita del Signore Gesù dalla Vergine santa tutte le cose furono illuminate; mentre i pastori suonavano il flauto, i magi adoravano, gli angeli cantavano. Erode si agitava, perché Dio è apparso nella carne, il Salvatore delle nostre anime.

 

V

Il tuo regno, Cristo Dio, è regno di tutti i secoli e la tua dominazione si estende di generazione in generazione incarnato per opera del Santo Spirito, fatto uomo dalla Sempre-vergine Maria, la tua venuta quale luce risplende su di noi, Cristo Dio. Luce da Luce, Splendore del Padre, hai illuminato l'intera creazione. Ogni essere animato ti loda, Immagine della paterna gloria. Tu che sei, e che eternamente sei, Tu che risplendi dalla Vergine, Dio, abbi pietà di noi!

 

VII

Che possiamo offrirti, Cristo, poiché sei apparso sulla terra quale uomo, per noi? Ognuna delle creature da Te create ti offre la sua riconoscenza: gli angeli il canto, il cielo la stella, i magi i doni, i pastori la loro ammirazione, la terra una grotta, il deserto una mangiatoia; ma noi una Madre Vergine! Tu che sei Dio d'avanti i secoli, abbi pietà di noi!

 

Quando Augusto prese in mano il governo di tutta la terra, cessò tra gli uomini la molteplicità dei sovrani; quando Tu ti incarnasti dalla Pura, fu annientata la moltitudine delle divinità pagane. Le città del mondo furono sotto un unico potere; le nazioni credettero all'unico governo di Dio. I popoli furono iscritti per censimento sull'ordine di Cesare; noi fedeli fummo contrassegnati dal nome della Divinità, perché tu ti sei fatto uomo, nostro Dio. Grande è la tua pietà, Signore, gloria a Te!

 

Lettura: Genesi 1, 1-13

 

Tropario

Sei nato misteriosamente nella Grotta: ma il cielo Ti predicò a tutti, parlando per mezzo di una stella a guisa di labbra, Salvatore, e ti condusse i magi che Ti adorarono con fede; con essi, abbi pietà di noi. (si ripete ad ogni stico)

 

1°. La sua casa sul santo suo monte predilige il Signore; le porte di Sion sopra tutte le dimore di Giacobbe. Grandi cose di te vengon dette, o città di Dio. Io conto anche Rahab e Babele fra coloro che temono il Signore.

2°. Pur Filiste e l'Etiope con Tiro, ognuno là è nato, anche in Sion si dirà di ciascuno: in essa egli è nato. Egli stesso là li afferma l'Eccelso Signore.

3°. Nel censo dei popoli Ei nota: questi è nato colà. Son tutti giulivi e festanti, poiché in Te han dimora.

 

Lettura: Isaia 9, 5-6

 

Tropario

Risplendesti, o Cristo, dalla Vergine, animato Sole di giustizia; e la stella ti indicò, contenuto nella Grotta, Te che nulla può contenere. Tu hai insegnato ai magi ad adorarti; con essi ti magnifichiamo: Datore di vita, gloria a Te. (si ripete ad ogni stico)

 

1°. Dio regna e s'ammanta di gloria; s'ammanta e si cinge di possanza. Egli tien saldo il mondo che non crolli. È saldo il trono tuo sin dal principio. Da ogni evo, o Signore, tu sei.

2°. Levano i fiumi, o Signore, levano i fiumi il loro frastuono, levano i fiumi il loro fragore.

3°. Ma più che il frastuono di molte acque, più forte che i flutti del mare, più forte è il Signore nell'alto. Certissima è la tua legge; la santità s'addice alla tua casa, Signore, nei tempi dei tempi.

 

Lettura: Isaia 7, 10-16 e 8, 1-4.8-10

 

Segue la piccola ektenia, il Trisagio e il resto della Liturgia di san Basilio

 

Prokimeno tono I

Il Signore disse a me: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.

– Chiedimi, e in sorte ti darò le genti e in tua balia gli estremi della terra.

 

Apostolo: Ebrei 1, 1-12

 

Alliluia: Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché avrò posto i tuoi nemici a scanno dei tuoi piedi.

– Stenderà lo scettro suo potente il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici.

 

Evangelo: Luca 2, 1-20

 

Megalinario

Di Te si rallegrano, o piena di grazia, tutte le creature, l'assemblea degli angeli ed il genere umano. Tempio consacrato e paradiso animato, lode verginale, dalla quale Dio si è incarnato e fatto bambino, Egli che d'avanti i secoli è il nostro Dio. Del tuo grembo ha fatto un trono e le tue viscere divennero più vaste che i cieli. Di Te si rallegrano, o Piena di Grazia, tutte le creature, gloria a Te!

 

Kinonikon

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell'alto dei cieli. Alliluia.

 

Tropario

La Tua natività, Cristo nostro Dio, ha fatto risplendere sul mondo la luce della conoscenza. In essa, infatti, coloro che adoravano le stelle da una stella impararono ad adorare te, Sole di giustizia ed a riconoscere te, Oriente venuto dall’alto: Signore, gloria a te!

 

Kontakion

Oggi la Vergine partorisce l'Eterno, la terra offre una grotta all'Eccelso. Angeli e Pastori cantano gloria, la stella conduce i Magi. Per noi un bimbo nasce nel tempo, Lui Dio, Signore del tempo.

 

 

VIGILIA – GRANDE APODIPNON

 

Stichirà alla litia

Il cielo e la terra si rallegrino oggi, al dir del Profeta, gli angeli e gli uomini tripudino spiritualmente; perché Dio è apparso nella carne a coloro che vivono nelle tenebre e dimorano nell'ombra. Nato dalla Vergine, accolto da una grotta e da una mangiatoia; i pastori proclamano la meraviglia, i magi dall'Oriente portano doni a Betlemme. Noi, con labbra indegne, offriamogli la lode degli angeli: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace sulla terra; è venuto infatti il Desiderato delle genti e con la sua venuta ci ha salvato dalla schiavitù del nemico.

 

I Magi, re della Persia, avendo saputo con certezza che era nato in terra il Re dei cieli, condotti da una stella luminosa, giunsero a Betlemme portando doni preziosi: oro, incenso e mirra. Prostrandosi, adorarono: videro infatti giacere bambino nella mangiatoia il Signore del tempo.

 

Danzano in coro tutti gli angeli del cielo e si rallegrano gli uomini oggi; tutta la creazione tripudia per la nascita a Betlemme del Salvatore e Signore; perché è cessata la vanità degli idoli e Cristo regna negli evi. 

 

Apostica (Stihovnja)

Una meraviglia grande e gloriosa si compie oggi; la Vergine partorisce e le sue viscere rimangono incorrotte; il Logos s'incarna senza separarsi dal Padre. Angeli e pastori cantano gloria. Con essi  anche noi esclamiamo; Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra.

 

Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra.

 

Oggi la Vergine partorisce il Creatore di tutti; l'Eden offre una grotta, la stella indica Cristo, il Sole a chi è nelle tenebre. Con doni i magi adorano illuminati dalla fede, i pastori vedono la meraviglia, mentre gli angeli cantano e dicono: Gloria a Dio nell'alto dei cieli!

 

Dal mio grembo ti ho generato prima dell’aurora.

Alla nascita del Signore Gesù a Betlemme di Giudea, i magi, giunti dall'Oriente, adorarono Dio fatto uomo ed avendo aperto con diligenza i loro scrigni, offrirono doni preziosi: oro provato, come al Re dei secoli; incenso, come al Dio universale; all'Immortale come a un morto triduano la mirra. Nazioni tutte, venite, adoriamo Colui ch'è nato per salvare le nostre anime.

 

Rallegrati Gerusalemme, tripudiate, voi tutti che amate Sion; oggi è stata abrogata la temporale condanna di Adamo, il paradiso ci viene aperto, il serpente è disarmato; colei che aveva anticamente sedotta, la vede adesso divenuta Madre del Creatore! O abisso della sapienza, della ricchezza, della intelligenza di Dio! Colei che fu per il genere umano mediatrice di morte e  strumento del peccato, fu anche inizio di salvezza per il mondo intero, nella persona della Madre di Dio. Il Dio di ogni perfezione da lei nasce bambino e con la sua natività ne sigilla la verginità; con le sue fasce scioglie i vincoli del peccato, con la sua infanzia dissipa i dolori e le tristezze di Eva. Danzi dunque in coro tutta la creazione e tripudi: Cristo è venuto per rinnovare e salvare le nostre anime.

 

Hai stabilito la tua dimora nella grotta, una mangiatoia ti ha accolto, i pastori ed i magi ti hanno adorato. Allora si compì l'oracolo profetico; gli eserciti degli angeli furono colpiti di stupore ed esclamarono: Gloria alla tua condiscendenza, unico Amico degli uomini!

 

 

ORTHROS – MATTUTINO

 

Dopo la prima sticologia del salterio

Catisma poetico: Per noi, sei stato deposto in una mangiatoia di muti animali, Salvatore longanime. Fatto bambino, perché l'hai voluto, i pastori ti celebrarono con gli angeli, cantando: Gloria e lode a Colui che è nato sulla terra ed ha divinizzato la natura umana, Cristo nostro Dio.

 

Dopo la seconda sticologia del salterio:

Catisma poetico: Hai portato incarnato nel grembo l’Eterno ed Inaccessibile, consustanziale al Padre invisibile, Unica ed inconfusa Divinità nella Trinità. Risplendette nel mondo la tua grazia, o oggetto dei nostri canti, perciò diciamo senza posa: Rallegrati, pura Madre Vergine.

 

Dopo il Polieleo

Velicanje: Ti magnifichiamo, Cristo, Datore di vita per noi incarnato e nato dalla purissima Vergine Maria, ignara di nozze.

 

Venite, andiamo a vedere, fedeli, dove è nato Cristo; seguiamo semplicemente il percorso della stella insieme ai magi, i re dell'Oriente; laggiù gli angeli lo cantano senza posa. I pastori vegliano, cantando l'inno degno di Lui e dicendo: Gloria nell'alto dei cieli a Colui che è nato oggi nella grotta dalla Verdine e Madre di Dio, in Betlemme di Giudea.

 

Perché sei stupita, o Maria? Perché ti meravigli di ciò che avviene in te? Perché – ella dice – ho generato nel tempo un Figlio eterno senza aver sperimentato il matrimonio. Senza conoscere uomo, come posso dare alla luce un Figlio? Chi ha mai visto un concepimento senza seme? Ma quando Dio vuole, è superato l’ordine naturale, come sta scritto. Cristo è nato dalla Vergine in Betlemme di Giudea.

 

Colui che non può essere contenuto, come mai si racchiude in un grembo? Colui che è nel seno del Padre, come può esser tra le braccia della madre? Tutto è come egli sa, come ha voluto, come ha preferito. Non avendo un corpo, si è incarnato volontariamente. Colui che è, si è fatto per noi ciò che non era, e senza uscire dalla sua natura ha assunto il nostro impasto di terra. Cristo ha una duplice nascita, lui che vuol riempire il mondo dall’alto.

 

Prokimeno. Tono IV

Dal mio seno prima dell'aurora ti generai. Giurato ha il Signore e non si pente.

Disse il Signore al mio Signore; Siedi alla mia destra finché avrò posto i tuoi nemici a scanno dei tuoi piedi.

 

Evangelo: Matteo 1, 18-25

 

Ogni cosa oggi vien colmata di gioia: Cristo è nato dalla Vergine.

 

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra; oggi Betlemme accoglie Colui che siede eternamente col Padre; oggi gli angeli esaltano come Dio il piccolo neonato e cantano a lui solennemente il gloria: Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini oggetto di benevolenza. 

 

Canone

 

1°  Irmos

Cristo è nato, cantate gloria. Cristo vien dai cieli, accoglietelo. Cristo è sulla terra, siatene   fieri! Canta al Signore, terra tutta e voi popoli entrate con gioia nel canto, perché sì è coperto di  gloria!

 

Gloria a Te, Dio nostro, gloria a Te!

 

L’uomo, che la trasgressione aveva reso corruttibile allorché era stato creato ad immagine  di Dio, diventò tutto corruzione decaduto dall'eccellenza della vita divina, il saggio Artefice lo rinnova come un tempo, coprendosi di gloria.

 

Sapienza, Logos, Potenza, Figlio del Padre e suo splendore, Cristo Dio, nascostamente dalle potenze celesti e da quelle terrestri si è incarnato, e ha ripreso possesso di noi, perché si è coperto di gloria.

 

3° Irmos

Prima dei secoli. Figlio generato dal Padre senza corruzione; alla fine dei tempi incarnato dalla Vergine senza il concorso dell'uomo, acclamiamo Cristo Dio: Tu che sollevi la nostra stirpe, Santo sei Signore!

 

L’Adamo di fango, che era stato partecipe di un soffio divino e che era caduto nella corruzione per un inganno della donna, vedendo Cristo divenuto Figlio di una donna, esclamò: Tu che, per me sei divenuto simile a me, Santo sei Signore!

 

Rallegrati, Betlemme, regina delle città di Giuda, perché Colui che fa pascere Israele e sta sulle spalle dei Cherubini, Cristo, esce da te manifestandosi, e, rialzate le nostre fronti, diventa re di tutti.

 

Ipakoì

Il cielo ti ha offerto le primizie delle nazioni, quando giacevi bambino in una mangiatoia, invitando i magi mediante la stella. Furono colpiti non da scettri e troni, ma dalla più estrema miseria. Che c’è di più vile d’una spelonca? Che c’è di più umile delle fasce? ed in essi risplendette la ricchezza della tua divinità: Signore, gloria a Te!

 

4° Irmos

Stelo della radice di Jesse e Fiore su di esso sbocciato, dalla Vergine sei fiorito; sei venuto dalla montagna gloriosa, coperta dall’ombra, Dio immateriale da Colei che non conobbe le nozze: gloria alla tua forza, Signore!

 

Desiderato delle nazioni, Cristo, da Giacobbe anticamente predetto, risplendi oggi dalla tribù di Giuda, venuto a rovesciare la forza di Damasco e la venalità di Samaria, trasformando l'antica frode in fede accetta a Dio. Gloria alla tua forza, Signore!

 

Sei sceso nel grembo verginale, come Cristo, come pioggia sul vello, come la rugiada sulla terra. Gli Etiopi e gli abitanti di Tarsis, le isole dell’Arabia, Saba dei Medi, come i capi di tutta la terra si sono prostrati davanti a te, o Salvatore. Gloria alla tua potenza, Signore!

 

5° Irmos

Tu che sei il Dio della pace e il Padre delle misericordie, hai inviato a noi l'angelo del tuo gran consiglio, elargitore di pace. Da Lui condotti alla luce della comprensione, prevenendo l’alba, nella notte ti glorifichiamo, Amico degli uomini.

 

Sottomesso al decreto di Cesare, sei stato recensito tra i suoi sudditi e ci hai liberato, Cristo, allora che eravamo schiavi, dal nemico e dal peccato. Sei divenuto in tutto, povero come noi; e quest'uomo di terra, mediante l'unione e la comunione con Te, l'hai divinizzato.

 

Ecco che la Vergine, come un tempo predetto, ha concepito nel suo grembo e ha dato alla luce Dio incarnato, rimanendo Vergine. Noi peccatori, riconciliati grazie a lei con Dio, con fede le innalziamo inni perché veramente è Madre di Dio.

 

6° Irmos

Il mostro marino vomitò dalle viscere Giona, come l'aveva inghiottito; il Logos, essendosi stabilito nella Vergine e incarnatosi, ne usci, conservandola intatta; Colui che non subì la corruzione, conservò incontaminata Colei che lo generò.

 

Viene, incarnatosi in un grembo, Cristo nostro Dio, che il Padre genera prima dell'aurora; Colui che detiene il governo delle angeliche schiere, giace in una mangiatoia di giumenti, è avvolto di fasce e scioglie i vincoli inestricabili del peccato.

 

Kontakion

Oggi la Vergine partorisce l'Eterno, la terra offre una grotta all'Eccelso. Angeli e Pastori cantano gloria, la stella conduce i Magi. Per noi un bimbo nasce nel tempo, Lui Dio, Signore del tempo.

 

Ikos

Betlemme ha aperto l'Eden; venite, contempliamolo; troviamo nel mistero l'Alimento; venite, prendiamo dentro la grotta ciò che era nel paradiso; là è apparsa una radice non irrigata, che germogliò il perdono; là è stata trovata la Fonte, non scavata dall'uomo, della quale una volta Davide assetato desiderò bere. Là una Vergine che ha partorito un Bambino, calmò subito la sete di Adamo e di Davide. Perciò rechiamoci là dove per noi un bimbo è nato nel tempo, Lui Dio, Signore del tempo.

 

Sinassario

l 25 di questo mese, Natività secondo la carne del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo. Lo stesso giorno, adorazione dei magi. Lo stesso giorno, memoria dei pastori che hanno contemplato il Signore. A Lui gloria per i secoli dei secoli. Amìn.

 

7° Irmos

I fanciulli, educati alla pietà, disprezzando l'ordine del malvagio, non temettero la  condanna al fuoco; ma eretti in mezzo alle fiamme cantavano: Dio dei padri, sei benedetto!

 

I pastori, che suonavano i loro strumenti, videro una straordinaria manifestazione di luce: la gloria  del Signore li illuminò ed un angelo li invitò, dicendo: Intonate un canto, perché Cristo è nato, Dio benedetto dei padri.

 

All’improvviso, mentre l’Angelo ancora parlava, le armate celesti esclamarono: Gloria a Dio nel più alto dei cieli, pace sulla terra, e agli uomini benevolenza; Cristo è apparso. Dio dei Padri, tu sei benedetto.

 

8°  Irmos

La fornace che emetteva rugiada fu immagine di una meraviglia soprannaturale. Infatti non consunse i fanciulli che aveva ricevuto, come il fuoco della Divinità non consunse la Vergine, nel cui grembo era entrato. Perciò intonando un canto diciamo: benedica il Signore la creazione tutta e  Lo sovraesalti negli evi.

 

La figlia di Babilonia aveva trascinato prigionieri dietro a sé, da Sion, i figli di Davide; adesso  invia carichi di doni i magi suoi figli a pregare la Figlia di Davide che è Dimora di Dio. Perciò intoniamo un canto e diciamo: benedica il Signore la creazione tutta e lo sovraesalti negli evi.

 

Il lutto aveva fatto abbassare gli strumenti musicali, perché le figlie di Sion non cantavano in mezzo a stranieri, ma Cristo, apparendo in Betlemme, mette fine agli errori di Babilonia e scioglie armonie di musica. Intoniamo perciò un canto dicendo: benedica il Signore la creazione tutta e lo sovraesalti negli  evi.

 

Il Magnificat oggi viene omesso. Si cantano in sua vece i pripievi della Festa.

 

Magnifica, anima mia, Colei che è più pura e più gloriosa degli eserciti celesti.

 

9° Irmos

Vedo un mistero inusitato e più che glorioso; la grotta è cielo, la Vergine trono cherubico,   la mangiatoia un ricettacolo nel quale giace Cristo Dio, l’Incontenibile; intonandogli un cantico, magnifichiamolo!

 

Magnifica, anima mia, il Dio incarnato dalla Vergineo e da lei partorito.

 

I magi videro il percorso straordinario di una stella sconosciuta, nuova, risplendente di nuovo splendore, che illuminava i cieli; era il segno che Cristo Re era sulla terra, nato a Betlemme per la nostra salvezza.

 

Magnifica, anima mia, il Re nato in una grotta.

 

Dove  si trova il neonato Re di cui abbiam visto la stella e che siam venuti ad adorare? – chiedevano i Magi. Si stupì e si turbò Erode, nemico di Dio, che ebbe l’arroganza di voler far perire Cristo.

 

Magnifica, anima mia, il Dio adorato dai magi.

 

Erode si era informato circa il tempo dell’apparizione della stella dalla quale i magi erano stati condotti a Betlemme, per adorare con doni il Cristo; ma da lui ricondotti al loro paese, i magi abbandonarono il crudele uccisore di bambini, prendendosene gioco.

 

Oggi la Vergine, dentro la grotta, partorisce il Sovrano.

 

È facile, perché privo di pericolo, accontentarci del silenzio, per timore; mentre è cosa difficile intessere per amore, o Vergine, inni di ardente fervore. Donaci dunque, o Madre, forza adeguata all’intenzione.

 

Oggi da Madre Vergine, il Sovrano è partorito come piccolo bimbo.

 

Gloria.

 

Magnifica, anima mia, la forza della Divinità trisipostatica e indivisibile.

 

Dopo aver contemplato le immagini oscure e le ombre ormai passate del Logos, o Madre pura, ora che egli é apparso dalla porta chiusa, fatti degni della luce della verità, noi giustamente benediciamo il tuo grembo.

 

E ora.

 

Magnifica, anima mia, colei che ci ha riscattati dalla maledizione.

 

Raggiunto l’oggetto del suo desiderio, e ottenuta la venuta di Dio, il popolo che gode in Cristo implora ora la rigenerazione, perché questa gli dà la vita: tu dunque, o Vergine tuttapura, concedigli la grazia di adorarne la gloria.

 

Magnifica, anima mia, Colei che è più pura e più gloriosa degli eserciti celesti.

 

Vedo un mistero inusitato…

 

Magi e pastori sono venuti ad adorare il Cristo, nato nella città di Betlemme.

È facile, perché privo di pericolo…

 

Exapostilarion

Ci ha visitato dall'alto il nostro Salvatore, Oriente degli Orienti e noi che eravamo  nelle tenebre e nell'ombra, abbiamo trovato la verità: perché da una Vergine è nato il Signore.

 

Stichirà alle Lodi

Rallegratevi, giusti, cieli esultate, Cristo è nato; la Vergine è assisa e fatta simile ai cherubini, porta in grembo Dio Logos-Incarnato; i pastori si meravigliano del neonato; i magi al Signore portano  doni; gli angeli, intonando un canto, dicono: Signore inaccessibile, gloria a Te!

 

Il Padre l’ha voluto: il Logos si è fatto carne e la Vergine ha dato alla luce Dio incarnato. Una stella lo indica, i Magi l’adorano; i pastori si estasiano e la creazione è in festa.

 

Madre di Dio, Vergine, mettendo al mondo il Salvatore, hai abolito la prima maledizione di Eva; perché sei stata la Madre della Benevolenza del Padre, allorché portavi in grembo il Logos di Dio incarnato. Il mistero non può essere scrutato. Soltanto con la fede possiamo rendergli gloria, invocando con Te e dicendo: Signore inaccessibile, gloria a Te!

 

Venite, celebriamo la Madre del Salvatore, rimasta Vergine anche dopo la natività: Rallegrati, città animata del Re Dio, nella quale vivendo Cristo operò la salvezza. Con Gabriele cantiamo, con i pastori glorifichiamo, invocando: Madre di Dio, prega Colui che è nato da Te, di salvarci!

 

Quando giunse il tempo della Tua venuta in terra si stava facendo il primo censimento dell'universo, allora hai voluto scrivere i nomi degli uomini che credettero alla tua natività. Perciò fu indetto da Cesare tale ordine: il Tuo Regno eterno, o Senza-Principio, fu inaugurato alla tua natività. Perciò anche noi Ti offriamo il dono che sorpassa tutte le ricchezze: il tesoro di una fede ortodossa nel Dio e Salvatore delle nostre anime.

 

Oggi a Betlemme Cristo nasce dalla Vergine; oggi Colui che è senza principio, comincia ed il Logos s'incarna: le schiere celesti si rallegrano e la terra con gli uomini esultano; i magi portano doni al Sovrano, i pastori si meravigliano del Nuovo-Nato. E noi senza posa esclamiamo: Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra, agli uomini divine compiacenze.

 

 

ALLA LITURGIA

 

I Antifona

Per le preghiere della Madre di Dio, Salvatore, salvaci

– Darò lode a Dio con tutto il cuore, proclamerò tutti i suoi portenti .

– Nell’assemblea dei giusti e nei consessi. Grandiose son le opere del Signore, da scrutarsi in tutti i loro vanti.

– È gloria e maestà l'opera sua e la sua munificenza non ha fine, la sua giustizia dura nei secoli.

 

II Antifona

Salvaci, Figlio di Dio, nato dalla Vergine, noi che ti cantiamo: Alliluia.

– Beato l'uomo che teme il Signore e nei suoi comandi grandemente si compiace.

– Sarà potente in terra la sua stirpe, la progenie dei giusti è benedetta.

– Nella sua casa l’abbondanza e l'opulenza, e la sua giustizia non ha fine.

– Splenderanno i giusti qual luce, nel buio chi è benigno, misericorde e giusto.

 

III Antifona

– Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, finche avrò posto i tuoi nemici a scanno dei tuoi piedi.

– Stenderà lo scettro suo potente il Signore da Sion. Regna in mezzo ai tuoi nemici.

– Teco è il principato, dal dì del tuo nascere sul monte mio santo.

 

Isodikòn

Dal mio seno, prima dell'aurora Ti generai. Giurato ha il Signore e non si pente; Tu sei sacerdote in eterno al modo di Melchisedec.

 

Tropario

La tua natività, o Cristo Dio nostro, fece spuntare nel mondo la luce della verità; per essa infatti gli adoratori degli astri vennero ammaestrati da una stella ad adorare Te, sole di giustizia, e a riconoscere Te, aurora celeste; o Signore, gloria a te!

 

Kontakion

Oggi la Vergine dà alla luce l’Eterno e la terra offre una spelonca all’Inaccessibile. Gli angeli con i pastori cantano gloria, i Magi camminano seguendo la guida della stella; poiché per noi è nato un tenero Bambino, il Dio eterno.

 

Invece del Trisagio

Voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, siete rivestiti di Cristo, Alliluia.

 

Prokimeno

Tutta la terra al tuo cospetto adori e canti il tuo nome dinnanzi a Te.

– Canti lieta a Dio tutta la terra, inneggiate alla gloria del suo nome 

 

Apostolo: Galati 4, 4-7.

 

Alliluia.

Narrano i cieli la gloria di Dio, le opere sue proclama il firmamento.

– Ciascun dì con l'altro favella, l'una notte con l'altra ne ragiona.

 

Evangelo: Matteo 2, 1-12.

 

Megalinario

Esalta, o anima mia, Colei che è più onorabile e più gloriosa delle schiere celesti. Contemplo il mistero meraviglioso ed incredibile: cielo è la spelonca, trono cherubico la Vergine, la mangiatoia culla in cui è adagiato Dio infinito, che inneggiando magnifichiamo 

 

Oppure: Sarebbe facile, perché senza pericolo, mantenere un silenzio pieno di riverenza, o Vergine. Comporre per tuo amore ed in tuo onore armoniosi concenti è opera ardua. Ma Tu sei anche Madre nostra; accordaci l'ispirazione a seconda del nostro proposito!

 

Kinonikòn

Il Signore inviò al suo popolo la salvezza, stabilì per i secoli il suo patto, alliluia.

 

 

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